L'insostenibile leggerezza dell'essere VS Biscotti cipolla e paprika

Ci sono momenti in cui il mondo mi appare una misteriosa orchestra in cui suoni diversi  si armonizzano assieme, in cui la diversità è ciò che fa la differenza dando sapore e vividezza al tutto.
In questi momenti  mi lascio rapire da questo mistero, sorrido alla vita, alla sua ontologica ed intrinseca insondabilità, credo all’umano così umano con ottimismo, entusiasmo ed ammirazione …e nulla mi spaventa!
… Ringrazio il passato che, nei miei pregi e nelle mie debolezze nonchè fragilità, mi ha reso quella che sono, vivo il presente nel suo hic et nunc, progetto il futuro, lo desidero, lo raggiungo.
Ma ci sono poi certi altri momenti in cui i suoni non si armonizzano più e tutto stride dentro e fuori di me, sono arrabbiata con questo pazzo mondo, con questa pazza e disordinata vita, sono insoddisfatta e solo le parole della mia dolce metà sanno tirarmi su.
Ma accade che, inesorabilmente, all’ottimismo cede il passo il suo opposto, divento intollerante, maledico le storture di questo mondo … e capita che io non creda neppure più in me…allora in questi attimi, sempre, mi vengono alla mente le parole di una canzone che suona e risuona dentro di me con arroganza ed irriverenza.

La poesia di un uomo che grida alla vita e all’amore, che soffre per le contraddizioni e le ingiustizie di questa vita e che si batte a spada tratta, a calda voce…..lui è Cirano…e il poeta è Guccini….

 

Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perchè con questa spada vi uccido quando voglio.
Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finchè dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!
Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!
Ma quando sono solo con questo naso al piede
che almeno di mezz' ora da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d' essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo, ma sono triste
perchè Rossana è bella, siamo così diversi,
a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi...
Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita;
se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!
Io tocco i miei nemici col naso e con la spada,
ma in questa vita oggi non trovo più la strada.
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo,
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:
dev' esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un' ombra e tu, Rossana, il sole,
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cirano 

L’antidoto alla malinconica considerazione dell’insostenibile leggerezza dell’essere è la creazione culinaria e l’apprezzamento del palato delle amorevoli cavie con cui si condividono sogni e vita …. ma questo voi food blogger già lo sapevate.

Ora passiamo al saporito stuzzichino salato capace di spazzare via ogni umore grigio. Le sue capacità liberatorie non stanno tanto nell’assaggio e nel fatto che una volta azzannato il biscottino è very good, o almeno non solo.
Ciò che a me fa star meglio è proprio la manualità, il gesto dell’impastare e del pensare che sapore, che odore, e che forma assumerà la creazione.

È questa l’origine della capacità catartica e rilassante della creazione culinaria!


Stuzzichini ghiotti e veloci...uno tira l'altro...



Ingredienti:
  • 100g di farina
  • 40g di burro fuso
  • mezza cipolla
  • 2 cucchiai di parmigiano grattuggiato
  • 2 spicchi d'aglio
  • due tuorli
  • un pizzico di sale
  • 1 cucchiaio di paprika
Difficolatà: media
                                                         
Tempo di preparazione:30minuti+30riposo+20cottura

Procedimento:
Tritiamo aglio e cipolla e amalgamiamo al burro fuso. Setacciamo la farina in una terrina con il parmigiano e aggiungiamo il burro, aglio e cipolla. Lavoriamo il composto con le mani. Aggiungiamo un tuorlo sbattuto, il pizzico di sale e dell'acqua fin quando la pasta non è morbida. Formiamo una palla, avvolgiamola nella pellicola e lasciamola riposare in frigo per 30 minuti.
Trascorso il tempo stendiamo la pasta sulla spianatoia infarinata, la pieghiamo in due e la stendiamo di nuovo. A questo punto ritagliamo dei dischetti di circa 6 cm di diametro.
Mettiamo i biscotti in una teglia imburrata e li spennelliamo con l'altro tuorlo che abbiamo precedentemente sbattuto con la paprika.
Inforniamo in forno già caldo a 200 °C per 15-20 minuti.

7 commenti:

Genny ha detto...

ricetta a parte, una delle mie canzoni preferite!

marianna franchi ha detto...

Fantastici biscottini...ma ninte umori grigi, via via!!!UN ABBRACCIO

Federica Simoni ha detto...

stuzzicanti!!! mmmm...

Anonimo ha detto...

buoniii, li provo subito, mi piacciono troppo queste preparazioni salate!!!
bacioni
Fiorella

terry ha detto...

ma che bontà devono essere?!?!
...uno tira l'altro!
ciao e complimenti

Terry

Pan ha detto...

Bellissima idea,posso scopiazzartela? Appena li provo ti faccio sapere :)
Ciaooooooooooo

nina ha detto...

capita anche a me. tanto. poi ci sono quelle vie, quegli "strumenti" da portare leggeri sulle spalle che ti rianimano dalla parola d'amore, a un segno ce ti sorprende.

(fin ad arrivare a questi magici biscottini, ovviamente! :)
ciao,nina

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